Friday, February 22, 2013

#IOVOGLIOVOTARE



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DOMANI IN MOLTE CITTÁ D'EUROPA (CORK, BERLIN, VALENCIA, SEVILLA, AMSTERDAM, VALLABOLID, PARIS, YORK, MADRID, SAO PAULO, WARSAW, DUBLIN, EDINBURGH, LONDON, MARSEILLE, LISBON, BRUSSELS, LYON, ETC..) SI SVOLGERANNO I SEGGI AUTOGESTITI PER LE ELEZIONI DAGLI STUDENTI ERASMUS E DAI LAVORATORI ITALIANI ALL'ESTERO.

NOI VOGLIAMO VOTARE LO STESSO!

PER TROVARE DOVE SI SVOLGERANNO VAI SU FACEBOOK E CERCA L'EVENTO 


RIPORTO QUI DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELL'INIZIATIVA :
"Siamo studenti Erasmus, lavoratori precari con contratti di pochi mesi, ragazze alla pari che studiano e risiedono in Europa per un tempo inferiore a un anno.

Il Consiglio dei ministri del governo Monti il 22 gennaio ha dichiarato, con una discussione sommaria, l'impossibilità di concederci il voto. La ragione? Questioni tecniche e “la discrezionalità di scelta che eserciterebbe il Consiglio con questa decisione” che “contrasta con i principi di partecipazione democratica, eguaglianza ed effettività del diritto di voto previsti dalla Costituzione”. 

L'abbiamo reputata una risposta beffarda: ledere il diritto di voto di chi si trova temporaneamente all'estero, non solo rappresenta una delle tante falle dell'attuale legge elettorale, ma è ancor più una violazione dell'art. 48 della Costituzione. Questa non-delibera, non cambiando nulla, di fatto limita il nostro diritto di voto. Abbiamo guardato le offerte per i voli praticate da Alitalia, ma non tutti, tra lavoro, impegni universitari e disponibilità finanziarie, hanno la possibilità di tornare in Italia per esprimere il proprio voto.
Attraverso i social network abbiamo creato una rete di contatti in tutta Europa e ci siamo organizzati per manifestare il nostro dissenso e dar voce comunque ai nostri voti (i soli studenti Erasmus sono oltre 25.000). Il 23 febbraio, in anticipo, esprimeremo il nostro diritto di voto in tanti seggi creati nelle piazze di Parigi, Londra, Berlino e altre città europee. Tenteremo così almeno di raccontare questi voti che per il nostro Paese non contano.
In un'elezione in cui i temi della distanza della politica dalla cittadinanza e quelli della “rottamazione”, dei volti giovani, del nuovo che avanza, hanno un ruolo primario, noi (giovani, studenti, lavoratori, in Europa per ampliare la propria cultura e vivere un'esperienza profondamente formativa, o per cercare possibilità lavorative che il nostro Paese non offre) veniamo privati della voce e del nostro diritto di esprimerci.
Il 23 febbraio in molte città d'Europa, dalla mattina alla sera, ci sarà un seggio. Per mostrare che la nostra voce resiste anche da lontano."

LIVIN'+ABROAD sostiene l'iniziativa perché non è assolutamente ammissibile che io debba continuare a rinunciare al diritto di voto nei periodi in cui mi trovo all'estero (anche alle elezioni del 2008 mi è stato negato mentre mi trovavo negli USA). Ho scelto di studiare all'estero per arricchire le mie conoscenze e allargare i miei orizzonti, vorrei tanto vivere in Italia ma di questo passo le condizioni che mi si pongono di fronte diventano insostenibili.

VIVERE ALL'ESTERO È UNA SCELTA, VOTARE È UN DIRITTO.


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2 comments:

  1. quanto ti capisco! :( anche qua ci sono un sacco di problemi!

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    1. Abbiamo allestito dei seggi di protesta, speriamo che qualcuno ci ascolti! ;)

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