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Saturday, June 7, 2008

California Dreamin' - Day 9

Pernottando in San Diego ho avuto occasione di chiamare per incontrarci un vecchio amico, Francisco, che a sua volta era stato un exchange student in Italia (dal Messico 3 anni fa), in previsione del fatto che sarei andata a Tijuana, Messico.


Tijuana e' una citta' messicana di confine con gli U.S.A. con un passato non propriamente limpido. Fortunatamente appena arrivati io mi sono staccata dal gruppo per passare quel poco tempo che avevo con Sisco. Con lui e la sua ragazza siamo andati a fare un giro nella zona "bene" ed ho potuto vedere la enorme differenza che c'e'. La zona bene era pulita e libera da vagabondi e sporcizia mentre la zona turistica totalmente l'opposto. E' strano che la maggior parte delle persone veda solo quell'aspetto di Tijuana, quando la zona centrale e' bella e nuova.


Tornati in San Diego, il dopo pranzo l'abbiamo speso a Coronado Beach dove ci sono bellissime spiagge ed sciccosi hotel.


Abbiamo girovagato per circa due orette tra negozi ed avuto tempo anche per un caffe' in una vera caffetteria italiana (o almeno la cosa piu' vicina che io abbia trovato in questi 10 mesi).


Il porto di San Diego e' immenso ed e', per buona parte, dedicato alle navi militari. Abbiamo fatto un po' di foto intorno ai monumenti dedicati alla seconda guerra mondiale tra cui una statua di un marinaio che bacia un'infermiera. Questa statua e' stata ispirata dalla famosa foto scattata in NYC alla fine della seconda guerra mondiale. Clicca qui.


Dopo aver visto un po' il centro di San Diego siamo andati ad un buffet per l'ultima cena insieme e i saluti. L'organizzatore ci ha regalato un po' di gadget che abbiamo indossato un po' artisticamente.


Il giorno dopo e' stato l'ultimo vero giorno in california, ma nella mattinata siamo partiti tutti per tornare a casa quindi c'e' molto da raccontare.

California Dreamin' - Day 8

Hollywood. Nella mattinata abbiamo avuto tempo libero per visitare autonomamente Hollywood Bl. Anche se dalla sera prima la situazione di sudiciume non era scomparsa abbiamo avuto modo di poter trovare un bar decente per fare colazione e qualche negozio per fare compere.

Girando qua e la' sulla famosa Walk Of Fame e' possibile imbattersi, oltre che ai negozi, a due famosi teatri: il Chinese Theatre e il Kodak Theatre.


Il Chinese Theatre e' famoso per tutte le impronte degli attori sul pavimento del suo ingresso mentre il Kodak Theatre e' dove vengono assegnati gli Oscar. Come ho gia' fatto capire Hollywood non mi e' piaciuta molto a causa della sua sporcizia e un po' di squallore che aleggia li intorno ma dev'essere anche un po' colpa del tempo che quel giorno era grigio e cupo. Ritrovati col gruppo ci hanno guidato fin sotto la famosa scritta "Hollywood" per fare un paio di foto e poi diretti verso i quartieri di Beverly Hills.

Le tanto parlate case delle colline di Beverly Hills non erano tanto diverse da quelle che ci sono per andare al Colle della Maddalena, a Torino, e quindi non sono rimasta molto colpita se non da un paio di veramente dimensioni esagerate. Anche qui abbiamo avuto del tempo per girare gli esclusivissimi negozi di Rodeo Drive, dove i vip fanno shopping, ma non abbiamo visto nessuno ed ovviamente comprato niente.

Arrivato il pomeriggio ci hanno portato in Venice Beach, uno di quei lunghi mare che si vedono in film come Baywatch o polizieschi a caso, dove c'era un sacco di gente e tutti i negozietti di souveniers uno attaccato all'altro.
C'era uno spazio per giovani dedicato allo sport: campi da pallacanestro sul cemento, campi da mini tennis, pista per skates ed un posto dove poter affittare biciclette o roller blades.

Dato che in tutti i film ho sempre visto la gente pattinare in posti come questi io e Cecilie abbiamo affittato i pattini. E' stato divertente ma ho quasi ucciso piu' o meno 3 persone adulte e 4 bambini. Era tanto che non li usavo ed ho avuto qualche problema con le frenate.

Tardo pomeriggio, in viaggio per raggiungere la destinazione per la notte, facciamo una breve fermata in una spiaggia per scherzare un po' e bagnarci i piedi nell'Oceano Pacifico.

Friday, June 6, 2008

California Dreamin' - Day 7

West Coast. Prima tappa della mattinata e' Carmel. La missione San Carlos Borromeo de Carmelo fu fondata in Monterey, California, il 3 giugno 1770. Era la seconda di 21 missioni in California. La missione fu chiamata Saint Charles Borromeo, archivescovo di Milano. Colori caldi e temperatura favorevole hanno reso veramente rilassante questa visita. Grande parte della giornata, nonostante diverse fermate, e' stata passata in macchina sulla strada che costeggia il Pacifico. In una di queste, ci siamo fermati su una spiaggia coperta a tappeto da leoni marini. C'era un bel po' di puzza pero' erano troppo carini. Nel pomeriggio, invece, abbiamo visitato una cittadella interamente costruita come un vecchio villaggio danese: Solvang. Qui abbiamo avuto un'oretta prima di rimetterci in viaggio in direzione Santa Monica. Durante la strada abbiamo fatto una breve fermata davanti all'insegna di Malibu e dato uno sguardo attorno che era per lo piu' spiaggia e collina. Fatta sera eccoci in Santa Monica con un paio di ore a disposizione per mangiare cena, camminare e fare shopping. Il posto molto bello e vitale mi ha ricordato molto paesi, come Diano Marino o Alassio, in Liguria con i negozi aperti fino a tardi ed il lungo mare illuminato. Ora di andare all'hotel saliamo in macchina e, attraversando il centro di Los Angeles (di cui Santa Monica, Hollywood e Beverly Hills fanno parte), arriviamo ad Hollywood Boulevard dov'era il nostro hotel. Prima di andare a dormire pero' decidiamo di farci una passeggiata ma lo sporco, il sudiciume e la gente strana che gira li di sera ci hanno fatto tornare alquanto presto all'hotel.

California Dreamin' - Day 6

San Francisco. Nella mattinata abbiamo avuto tempo libero, da poter spendere in Chinatown e Market Street, per poi prendere da li la Cable Car e scendere in coincidenza di Lombard Street (meglio conosciuta come Crooked Street). La maggior parte del tempo l'abbiamo speso facendo shopping e poi attendendo in coda per salire sul tram. Nel mentre ho potuto constatare che San Francisco assomiglia per certe sue parti moltissimo a Torino e Milano. Come una specie di mix tra le due ma sull'oceano. Saliti sul tram abbiamo iniziato ad andare su e giu' per le strade collinose, caratteristiche di San Francisco, con un po' di delusione perche' non era tanto diversa da quello che avevo gia' visto sulle colline torinesi. Una citta', nonostante tutto, molto bella e molto fresca quasi fredda. Scesi in Crooked Street si potevano vedere le sue forme cruvilinee ed, dalla strada affianco, lontano in mezzo all'acqua la famosa prigione/isola di Alcatraz. Ritrovato il gruppo e ripreso il van ci dirigiamo vicino la spiaggia per un pic-nic veloce. Dopo mangiato attraversiamo il Golden Gate Bridge e saliamo in cima dell'isoletta da dove si puo' ammirare tutta la citta' e l'oceano. Qui ci siamo fermati per circa un'oretta dove ho approffitatto per farmi un riposino al sole. Ormai pomeriggio innoltrato ci guidano alla scoperta della costa pacifica con magnifici scenari fino a
Santa Cruz dove avremmo speso la serata e la notte.


In Santa Cruz abbiamo fatto un po' di passaggi con la palla da football in spiaggia e mangiato pizza.

California Dreamin' - Day 5

Yosemite National Park. Maggior parte della giornata l'abbiamo passata in mezzo ad alberi, natura e fresco che dopo il deserto non erano niente male. Nella mattinata siamo andati nel cuore del parco a vedere la sequoia piu' larga (non alta, perche' la sequoia piu' alta si trova al Sequoia National Park) al mondo: il Grizzly Giant. Per arrivare a vedere questo gigante abbiamo camminato attraverso un percorso di circa un kilometro in cui si era attorniati da altri (quasi) giganti come lui.

Per pranzo siamo andati a fare un pic-nic, sempre all'interno del parco, sulla riva di un laghetto dalla quale si poteva vedere una cascata al lato di una delle montagne che ci circondavano.

Rilassati un pochino dopo pranzo ci dirigiamo verso la cascata per vederla "un po' piu' da vicino": dal punto basso dove tocca la roccia. Ci lasciano liberi di girare questa parte di parco da soli e cosi di poter arrivare sotto la cascata. Io e Cicilie (exchange student norvegese) decidiamo di avviarci, dopo una breve fermata al Gift Shop, ma tra una foto e l'altra ed il cambio di percorso piu' volte perdiamo il senso del tempo e della strada di ritorno. Riusciamo a fermare un autobus fuori dalla fermata e farci spiegare come fare per tornare indietro. Insomma riusciamo ad arrivare al punto di ritrovo col resto del gruppo con un ora di ritardo! Risolto tutto per il meglio, anche se l'organizzatore era evidentemente un po' alterato, ripartiamo in direzione di San Francisco.

Dopo 3 ore e mezza circa di macchina finalmente scorgiamo le luci ed i ponti di
San Francisco.
Per la cena ed un primo sguardo della citta' ci portano nella famosissima zona di porto chiamata
Fishermans Wharf.

Prima di andare all'hotel per la notte passiamo in macchina nella Gay Street, famosa per i suoi night club, e Thomas (l'unico ragazzo del gruppo) decide spavaldo di scendere dalla macchina e farsi un giro a piedi con una camminata del tutto particolare. Noi, che lo seguevamo con il van, ci stavamo facendo tante risate per il suo modo buffo di camminare, il suo modo di attaccare bottone con tutti i bodyguard per convincerli a farlo entrare e dopo, tornato nel van, perche' ha un divertentissimo accento polacco.

California Dreamin' - Day 4

Desert experience. Passato finalmente il confine tra Nevada e California ci trovevamo ancora tra paesaggi desertici e aridi. La prima tappa e' stata ad un teatro dell'opera, costruito in mezzo al deserto da un'eccentrica signora di NYC, chiamato Armagosa Opera House. Solcando strade nel deserto ci ritroviamo ad ammirare la bellissima Death Valley. Incredibile da descivere. Mille dune mozzafiato, molto profonda ed estesa (anche se dalle foto non sembra) mi ha colpito un sacco nonostante il caldo secco che azzardo dire fosse intorno ai 45/50°C. Piu' tardi abbiamo trovato bellissime dune bianche su cui fare una passeggiata, stando attenti pero' a serpenti a sonagli e scorpioni che purtroppo non abbiamo visto. Il tardo pomeriggio e' stato speso piu' che altro in macchina per raggiungere l'hotel. Questo era abbastanza lontano dai deserti ma piu' vicino alla destinazione del giorno dopo.

Tuesday, May 27, 2008

California Dreamin' - Day 1

Sola. Piu' o meno. E' cosi che comincia il mio viaggio per la California.

Nonostante al gate abbia incontrato l'altra exchange student, sua sorella e madre ospitante che sarebbero venute con noi nel viaggio. Sull'aereo, comunque, eravamo seduti piuttosto distanti ma altre persone con cui chiaccherare ce ne sono state (come sempre!!).

Appena l'aereo si e' staccato da terra mi sono commossa, pensando a quanto quest'esperienza mi stia dando. E' un bellissimo momento/periodo questo per me. Sto realizzando quanto indipendente e adulta sto diventando senza nemmeno rendermene conto. C'e' questa sensazione di liberta' e spensieratezza che mi pervade la mente. L'unica cosa a cui penso e' quanto la mia famiglia mi abbia sostenuta nonostante io sappia quanto e' difficile per loro avermi lontana. Mi mancano moltissimo ed il mio ritono in Italia e' sempre piu' vicino. Io cui ho un'altra "famiglia" (tra cui la persona piu' vicina ad una sorella che potro' mai avere, Kara) e tanti amici che mi mancheranno quando partiro'.

Arrivata.
San Diego.
Dopo avere messo piede in terra californiana Shelly (una delle accompagnatrici) e la sua exchange student ci sono venute a prendere (eravamo l'ultimo arrivo-in ritardo-percio' gli altri erano gia' per strada) per poi salire in macchina e rimanerci per 7 ore in direzione Arizona.

Paesaggi desertici si sono susseguiti uno dietro l'altro: uno spettacolo. Ho visto anche diversi cactus di quelli da cartolina. A poco piu' di un'ora dall'arrivo, nel bel mezzo di una Highway (di quelle nel mezzo del niente ed con un po' di deserto intorno), si squarcia una gomma del van. Aspettiamo per piu' di un'ora i soccorsi e poi, a causa del traffico un'altra ora e mezza di strada.
Arrivate all'hotel eravamo esauste.

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